Una morte annunciata
UNA MORTE ANNUNCIATA
Qualche tempo fà... ho parlato con una persona che era rimasto vedovo da alcuni anni.
Questo tipo era un ex dipendente dell'esercito italiano già in pensione.
Quindi anche in questo aspetto della sua appartenenza logica con una significativa identificazione razionale personale appartenente a una casta dominante del suo Io sono e il suo conseguente atteggiamento mentale nei confronti dei suoi subordinati.
Parlando con lui, appresi che sua moglie morì tragicamente. Disse che sua moglie soffriva di una fortississima depressione e che a causa di ciò essa era costretta a seguire una terapia assumendo un forte quantitativo di antidepressivi, proprio a causa della depressione a cui la moglie era costretta. Il marito (lui) cercava di restare continuamente il piu possibile vicino alla moglie, però lei soffriva ancora di piu, come se una forza oscura maligna gli aumentava sempre di più all'interno quei suoi pensieri maligni e oscuri, senza che si potesse fare niente per aiutarla a migliorare.
Una volta all'anno, e questo avvenne per quindici anni, veniva ricoverata in un centro per la cura della malattia depressiva che l'aveva assalita, e in quelle circostanze il marito poteva restargli vicino solo per il fine settimana, in quanto la clinica in questione era molto distante dalla caserma dove lui lavorava.
Sua moglie vi restava ricoverata un mese, dopo di che, effettuate le cure ritornava a casa leggermente migliorata assieme al marito.
Questo tipo era un ex dipendente dell'esercito italiano già in pensione.
Quindi anche in questo aspetto della sua appartenenza logica con una significativa identificazione razionale personale appartenente a una casta dominante del suo Io sono e il suo conseguente atteggiamento mentale nei confronti dei suoi subordinati.
Parlando con lui, appresi che sua moglie morì tragicamente. Disse che sua moglie soffriva di una fortississima depressione e che a causa di ciò essa era costretta a seguire una terapia assumendo un forte quantitativo di antidepressivi, proprio a causa della depressione a cui la moglie era costretta. Il marito (lui) cercava di restare continuamente il piu possibile vicino alla moglie, però lei soffriva ancora di piu, come se una forza oscura maligna gli aumentava sempre di più all'interno quei suoi pensieri maligni e oscuri, senza che si potesse fare niente per aiutarla a migliorare.
Una volta all'anno, e questo avvenne per quindici anni, veniva ricoverata in un centro per la cura della malattia depressiva che l'aveva assalita, e in quelle circostanze il marito poteva restargli vicino solo per il fine settimana, in quanto la clinica in questione era molto distante dalla caserma dove lui lavorava.
Sua moglie vi restava ricoverata un mese, dopo di che, effettuate le cure ritornava a casa leggermente migliorata assieme al marito.
Questo processo di entrare e uscire dalla clinica per malattie nervose, durò per quindici anni.
Via, via, che gli anni passavano, sua moglie peggiorava sempre di piu, e più sua moglie peggiorava più lui le stava vicino, fino a prendersi dei lunghi periodi di licenza dal lavoro, per seguire piu da vicino sua moglie, che intanto peggiorò talmente, al punto di
diventare aggressiva verso chiunque le stava vicino, specialmente contro il marito, che gli consigliava di stare calma quieta e buona nel seguire la cura che i medici gli avevano prescritto.
Finché un bel giorno dopo aver completato il suo annuale consecutivo mese di cure anti-depressive presso la clinica, la moglie inaspettatamente subì un netto miglioramento, tornò a casa guarita: ogni disturbo del comportamento provocato dalla depressione precedentemente vissuta era finalmente scomparso. Questo fatto, rese il maritò felicissimo, perché finalmente poteva stare per sempre vicino a lei come lui aveva sempre desiderato, e le disse che d'ora in poi lui non l'avrebbe mai lasciata da sola nemmeno per un minuto. Il giorno dopo essere tornati a casa, la moglie si chiuse in bagno e nel breve momento che il marito uscì per fare una commissione, si suicido!
Rimasto vedovo e solo, ben presto si risposò con una donna che non aveva conosciuto altri uomini prima di lui.
Mi disse: sto insieme a lei da un anno, ho sposato questa donna che amo alla follia, non voglio ripetere quegli errori comportamentali che ho commesso con la precedente moglie, con questa donna voglio stare sempre vicino senza lasciarla nemmeno per un attimo, non gli voglio lasciare nemmeno il tempo di stare male.
Disse: proprio per il fatto che non la posso lasciare da sola neanche un istante. Quando siamo fuori di casa a far spese, se solo le tolgo il braccio dal suo, a lei viene immediatamente un attacco di panico con senso di depressione e senso di panico, e adesso prima che diventi una depressione vera e propria come alla mia povera moglie precedente, questa volta a lei faccio iniziare la cura antidepressiva in tempo, le ho già prenotato un appuntamento in clinica per curarla in tempo.
Al lettore: è lasciata ogni conclusione immaginale personale.
Tratto da: -Il Tuo pensiero: il tuo io sono- del dott. Graziano Menghi